La merce economia virtuale dei massively multiplayer giochi online possono essere fiorente, ma è anche stimolando un indesiderato effetto collaterale: lo sfruttamento. Un ex detenuto in un carcere nella provincia di Heilongjiang, Cina, ha detto al Guardian di come fosse abitualmente costretto a giocare MMO come World of Warcraft per la raccolta del bottino, che le guardie della prigione sarebbe poi rivendere online per quanto ¥ 6,000 ( 924 dollari) al giorno. totali Tale sarebbe il prodotto di fino a 300 detenuti turni di lavoro giornaliero di 12 ore, anche se prevedibilmente videro nessuno degli stessi profitti. La fonte anonima è stata occasione di una "rieducazione attraverso il lavoro" campo dove la solita fatica comporterebbe reali, piuttosto che virtuale, l'estrazione mineraria. La redditività del mercato on-line ha apparentemente ispirato boss carcere al passo con i tempi, però, con le imprese essendo così vivace che i computer "non sono mai stati spenti." Un editto del governo cinese a partire dal 2009 si suppone che hanno introdotto l'obbligo che le valute online solo essere negoziati da soggetti autorizzati, ma si crede che la pratica di utilizzare i prigionieri in questo modo non accenna a diminuire.
prigionieri cinesi costretti a produrre oro virtuale, i profitti reali per le loro guardie originariamente apparso su Engadget il Thu, 26 Mag 2011 05:14:00 CEST. Si prega di consultare i nostri termini per l'uso di mangimi .
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